Lettera dei Probiviri ai soci

Lettera dei Probiviri ai soci 

Care socie e cari soci,

nella nostra qualità di neo-componenti del Collegio dei probiviri eletti nel corso della scorsa Assemblea, intendiamo, per prima cosa, ringraziare tutti coloro che hanno espresso fiducia nei nostri confronti, fiducia che cercheremo di meritare.

Proprio per tale motivo sentiamo il bisogno di esplicitare, anche alla luce del clima che si respira in società negli ultimi tempi, gli obiettivi che ci proponiamo di perseguire nell’attività che ci apprestiamo a svolgere.

Questa, a nostro parere, non dovrebbe essere limitata alla irrogazione di sanzioni più o meno gravi ma dovrebbe essere mirata anche a sollecitare, da parte di tutti, il rispetto della persona, nel senso più ampio del termine ed in modo scevro da riserve e preconcetti.

Il concetto espresso dall’art. 5 del nostro Statuto, che pone come primo requisito per ottenere la qualifica di socio “una specchiata moralità e una buona condotta civile” non può, a nostro avviso, che declinarsi anche nella pratica, in primis, agendo atteggiamenti di convivenza pacifica, costruttiva, collaborativa e rispettosa.

Tutto ciò deve valere per ogni socio, compresi, a maggior ragione, quei soci che per volontà della maggioranza della compagine associativa la rappresentano, e che spendono tempo ed energie per consentirle di esistere e migliorarsi.

A loro un grazie per l’impegno profuso ma anche una doveroso invito: la fiducia dei soci, sulla quale si basa il potere di rappresentanza loro conferito, deve potersi ritenere sempre ben riposta ed i poteri frutto di tale delega debbono essere esercitati anche con una forma che si ispiri sempre ai criteri di correttezza e rispetto che abbiamo richiamato all’inizio.

Allo stesso modo è dovere primario dei soci, se non collaborare attivamente alla gestione della società, quanto meno non tenere comportamenti che ne intralcino la vita o ne stressino il clima oltre misura.

Se, infatti, il rapporto dialettico tra amministratori e soci costituisce, in ogni organismo democratico, un punto di forza in una prospettiva di crescita e miglioramento, deve essere altresì chiaro per tutti che il diritto di critica deve essere esercitato in modo costruttivo e non paralizzante, deve essere misurato, corretto e proporzionato all’obiettivo; solo in tal modo può essere veramente efficace.

Non ci pare, purtroppo, che questo sia il clima che si respira in questi momenti ma siamo fiduciosi che anche il nostro appello possa contribuire a migliorarlo e che il nostro invito verrà tenuto nella debita considerazione in ogni circostanza e da tutti.

Ci apprestiamo, quindi, a svolgere il nostro compito con equità ed imparzialità ma soprattutto, vorremmo, con la serenità necessaria, che confidiamo possa raggiungersi almeno nella piccola comunità alla quale abbiamo la fortuna di appartenere.

Il collegio dei Probiviri.