Canottaggio, il consigliere Romagnoli: “il 2023 sarà un anno importante, sono ottimista”
Con il Consigliere del canottaggio Giancarlo Romagnoli proviamo ad analizzare il momento remiero della squadra baldesina.
Un titolo mondiale Under23, due atleti sul gradino più alto del podio agli Europei Under23, ottimi risultati nelle gare nazionali e regionali, che si sa, in Lombardia hanno un livello altissimo, è soddisfatto della sua squadra?



Quali sono gli obiettivi per il 2023? Quali sono i segreti per raggiungere sempre nuovi risultati o invece gli ostacoli che si incontrano nel lavoro con i ragazzi?




Il canottaggio è uno sport impegnativo, i ragazzi si allenano 7 giorni su 7, e la maggior parte di loro hanno anche ottimi risultati negli studi, esiste un legame tra l’impegno sportivo e quello scolastico?
È risaputo da tempo che sport, aggiungerei sport impegnativo come il canottaggio, e scuola vanno a braccetto. È un discorso difficilissimo da affrontare con gli Istituti Scolastici che spesso non aiutano gli atleti, sicuramente non esiste una cultura anglosassone, ma qui si apre un confronto infinito. Devo ammettere con grande orgoglio che i nostri atleti, soprattutto i migliori hanno un buon, in alcuni casi ottimo, rendimento scolastico. Abbiamo avuto anche quest’anno nostri atleti premiati per i risultati sportivi abbinati al rendimento scolastico, dalle coppe Alquati del Panathlon ai due ragazzi inseriti in un progetto Europeo che li ha portati una settimana a Parigi per uno stage con altre 6 nazioni dedicato al Remo ed all’amicizia. Personalmente posso affermare che seguendo il canottaggio baldesino da quarant’anni i nostri atleti più performanti si sono realizzati ad alto livello nella società lavorativa.
Che tipo di collaborazione viene instaurata con le famiglie?
Attualmente abbiamo tesserato una sessantina di ragazzi/e, quindi un impegno notevole di rapporti con le famiglie. Ma anche in questo caso devo ammettere che esiste una estrema fiducia da parte dei genitori nei confronti del nostro “sistema”, rappresentato dai nostri allenatori e dalla Società. Abbiamo risposte di fiducia e nessuna “invasione di campo”. Anzi aggiungo che esiste una buonissima collaborazione, disponibilità e stima. Un ragazzo/a che si avvicina al canottaggio si sente subito integrato e parte del gruppo e questo aiuta moltissimo.
Per essere vincenti nel canottaggio servono testa e muscoli, ma anche il “parco barche” ha una sua importanza così come l’attenzione ai particolari?
